Il marengo oro è moneta d'oro coniata dalla Repubblica Subalpina per celebrare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci il 14 giugno 1800 nella famosa battaglia di Marengo. Tutte queste monete riportano il valore di 20 nella valuta della rispettiva nazione. Il primo marengo d’oro dal valore di 20 franchi è stato coniato in Italia, precisamente nella Repubblica Subalpina (Piemonte) nel 1801 per celebrare la vittoria di Napoleone contro l’Austria proprio a Marengo, in provincia di Alessandria. Successivamente la zecca di Parigi ha continuato a produrre la moneta da 20 franchi con le stesse caratteristiche del marengo d’oro. Fino al 1815 sul dritto dei marenghi d’oro vi era il profilo di Napoleone Bonaparte, dato che era Console di Francia e in seguito Imperatore dei francesi e conseguentemente anche Re d’Italia. Proprio per questo motivo il marengo d’oro è comunemente chiamano anche il “Napoleone“. La storia del marengo, però, non si concluse con l'esilio del Bonaparte a Sant'Elena e la restaurazione portata avanti dal Congresso di Vienna. Il nome "Marengo", infatti, ormai diventato familiare ai più, venne mantenuto e passò ad indicare tutte le monete d'oro da 20 Franchi che continuarono ad essere prodotte in Francia nel corso del XIX secolo. L'uso del nome "Marengo" si estese ulteriormente con l'Istituzione dell'Unione Monetaria Latina, un tentativo di "Unione Europea" ante litteram, che cercò di liberalizzare la circolazione di diverse valute all'interno degli stati membri. Queste monete furono coniate da Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Grecia, Venezuela e molti altri paesi. Il primo marengo d’oro ha però le stesse caratteristiche dei successi esemplari che saranno poi coniati in tutta Europa, come il marengo italiano, il marengo svizzero, il marengo belga e così via. Ad accomunare tutti i marenghi d’oro sono da una parte il valore nominale pari a 20 franchi (20 lire nel caso del Marengo italiano), ma anche precise caratteristiche di peso e dimensioni. La domanda di monete d’oro da 20 Franchi francesi del Galletto è stata altissima fin dalla sua prima introduzione nel 1899 e l'ultima emissione risale al 1914. Questa moneta, assieme al marengo 10 franchi, presentano entrambe la stessa raffigurazione. Sul dritto troviamo il busto della Marianna, che per il popolo francese rappresenta un simbolo di libertà e ragione, con il volto a destra e coronato da un ramo di quercia che indossa un berretto frigio mentre, sul rovescio viene raffigurato il gallo, che dà il nome alla moneta. Queste monete furono opera dell’incisore Jules-Clément Chaplain, che nacque nel 12 luglio 1839. Jules-Clément Chaplain fu nominato del “Prix de Rome” che era una borsa di studio istituita dallo stato francese per gli studenti più meritevoli nel campo delle arti e risiedette a Villa Medici; inoltre disegnò la composizione che avrebbe ispirato Robert Louis nella creazione degli stemmi della Terza Repubblica e fu ammesso all’Accademia di Belle Arti nel 1881 e nominato direttore della manifattura di Sèvres nel 1895. Fu uno scultore stimato e ammirato, che passò alla storia proprio per l’incisione di queste due monete: il 10 e 20 franchi con il galletto.
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